Le energie rinnovabili sono il futuro del nostro pianeta. L’energia pulita permetterà di salvare la terra e preservarla dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici e dai conseguenti effetti disastrosi.
Focus.it ci informa che, negli ultimi anni, l’Agenzia spaziale giapponese (JAXA) e Mitsubishi hanno lavorato insieme ad un nuovo progetto riguardante i pannelli fotovoltaici: l’obiettivo è mandare nello spazio un impianto fotovoltaico che potrà produrre energia per alimentare le case del Giappone.
Il progetto dovrebbe realizzarsi nel 2031. Intanto, continuano i test di trasmissione di energia attraverso un sistema di trasmissione senza fili, con esiti positivi.
Questo impianto fotovoltaico spaziale sarà lungo almeno 4 chilometri e produrrà 1 GW di corrente.
L’energia verrà trasportata sulla terra attraverso il sistema microonde. Infatti, i pannelli saranno costituiti nella parte superiore di materiale fotovoltaico e in quella inferiore di antenne per trasmettere elettricità sulla terra.
Grazie a questo impianto sarà possibile sfruttare l’energia solare potenzialmente 24/24h, tuttavia ci possono essere variazioni durante l'orbita geostazionaria. Per risolvere questo problema si stanno progettando degli specchi che riflettono i raggi verso le celle.
Altri progetti
Anche l’Esa (Agenzia spaziale europea) ha intenzione di richiedere finanziamenti ai Paesi Ue per un progetto simile. Il programma Solaris ha l’obiettivo di installare impianti di energia solare nello spazio per rendere l’Europa energeticamente indipendente e per combattere il cambiamento climatico. Anche in questo caso, il progetto prevede di mandare in orbita geostazionaria un impianto fotovoltaico che massimizzerebbe lo sfruttamente dell’energia solare. Sulla Terra, infatti, a causa dell’atmosfera, viene dispersa fino al 60% dell’energia solare.
Infine, anche l’azienda LONGi Green Energy sta pensando di lanciare il proprio impianto fotovoltaico nello spazio per poi trasmettere sulla Terra l’energia solare. Il progetto è “LONGi Green Energy Future Energy Space Laboratory”.